La famiglia di Federico

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Il Parlamento, su sollecitazione di alcuni scienziati che parlavano impropriamente a nome di tutto il mondo scientifico, pur confermando il diritto a continuare le cure per i pazienti che le avessero iniziate (Federico tra questi), lo negava a tutti gli altri pazienti. La famiglia di Federico, ancora una volta, eccependo motivi di incostituzionalità, continuava una estenuante battaglia perché tale diritto fosse esteso a tutti.

Dopo il primo ciclo di infusioni bisognava lottare ancora per un secondo ciclo poiché gli ospedali di Brescia si opponevano a continuare il trattamento. Erano costretti a opporsi da qualcuno, probabilmente da quei poteri forti accennati dal presidente dell’UMI. Non si spiega diversamente visto che hanno sempre difeso il proprio operato, i risultati conseguiti, la professionalità dei propri medici, la sterilità e la vitalità delle cellule.

Qui vediamo la mamma di Federico esporre agli avvocati, nella Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, la normativa nazionale ed europea sulle terapie individuali, sulle terapie sperimentali e sulla produzione industriale dei prodotti cellulari. Un aggiornamento indispensabile poiché la “controparte” esponeva ai giudici norme che nulla avevano a che fare con le terapie individuali (c.d. cure compassionevoli) facendone discendere una serie di inadempienze per questo inesistenti.

Mamma Tiziana superò tutti gli scogli legali ma nell’agosto 2014 le cellule furono sequestrate. Un sequestro ingiusto, con diversi profili di illegittimità, in violazione della legge 57/2013 (altra conquista) e delle Ordinanze giudiziarie, in spregio a tutta la documentazione medica che attestava i  miglioramenti conseguiti e la totale assenza di effetti collaterali.

Qui vediamo mamma Mamma Tiziana e il papà di Celeste (affetta da SMA1, altra malattia senza terapia anche se nei caroselli televisivi parlano di cure che in realtà non esistono). Nessuno dei presenti mosse una minima obiezione. Sono in Commissione Senato a difendere quel trattamento del quale i propri figli avevano beneficiato senza alcun effetto collaterale. Tale commissione, voluta da Elena Cattaneo (anch’essa presente e muta), portò alla cancellazione del decreto Turco/Fazio che prevedeva di poter ricorrere alle infusioni di cellule staminali in caso di patologie senza terapia e/o ad esito infausto. Tolto tale trattamento ai pazienti rimase il vuoto totale.

I ricercatori che hanno impedito la continuazione del trattamento non hanno mai visitato un solo paziente. Gli unici che li hanno visitati sono i primi due esperti mondiali di SMA: il prof. J. Bach e il neurologo dott. M. Villanova. Le due eccellenze rilasciarono diverse interviste, es, questa, questa, quest’altra, pubblicarono il loro lavoro su una rivista a diffusione mondiale,

L’intervista concessa a “Oggi” viene così conclusa: …una sola cosa è certa: i piccoli ammalati non hanno mentito, hanno consegnato al mondo scientifico testimonianze oggettive. Prima o poi anche con il nostro contributo la scienza arriverà a capire cos’è successo.

Noi sappiamo benissimo cos’è successo. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire e peggior cieco di chi non vuol vedere. Sappiamo anche perché non hanno voluto sentire e vedere.

L’impegno, a difesa di tutti gli ammalati presenti e futuri, non si conclude fino a quando  non prevarrà il Diritto.*

  • Giustizia è fatta.

Si può  approfondire tramite la pagina Facebook Una Speranza per Federico.

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